ZOOLOOK - Stonefrenge: Black in Space
Hai sempre sognato di andare nello spazio ed esplorare la vastità dell'universo che ci circonda? Bè, ho buone notizie per te: non hai bisogno di una navicella spaziale per farlo, ma ti basta un semplice dispositivo per riprodurre "Stonefrenge: Black in Space" di Zoolook, un artista a tutto tondo che ha saputo creare un album di 9 canzoni che fondono elementi e sapori funk, jazz, dub, reggae e hip hop, sapientemente mixati tra di loro.
Il viaggio spaziale inizia con "Soul Rebel", che dà il via all'album con una potente miscela di dub e di reggae. Le voci sovrapposte e i sintetizzatori atmosferici aggiungono profondità alla canzone con echi vagamente "arabeggianti", una partenza sprint per l'album che prepara il terreno per un viaggio senza limiti e senza confini. La seconda traccia è "Stonefrenge", un mix eclettico di musica elettronica ed elementi dub tradizionali. La traccia si distingue per i suoi ritmi ipnotici e le melodie accattivanti, dove Zoolock mostra la sua straordinaria versatilità e il suo geniale eclettismo nel fondere generi musicali diversi tra di loro.
La terza tappa del viaggio spaziale ci porta a "Lo-Fi IRIE Feeling", che apporta un'atmosfera rilassata con i suoi groove soft e i ritmi distensivi. La traccia strizza l'occhio alle influenze reggae e rappresenta un elemento distintivo dalle altre tracce dell'album più energiche e "frenetiche". "Natural High" è una canzone che esplora i regni del funk e del jazz, entrando in un territorio diverso da quello esplorato finora. La canzone, dal sound allegro e contagioso, è caratterizzata da linee di basso groovy e da assoli di tastiera in salsa funky.
L'atmosfera si fa leggermente più inquietante ma anche più suggestiva con "Black in Space", che approfondisce ed esalta il tema fantascientifico dell'album. Non ci dimentichiamo che stiamo facendo un viaggio virtuale e musicale nello spazio! I sintetizzatori e le voci echeggianti della canzone creano un senso di vastità e di isolamento, lo stesso che si proverebbe quando si ha la sensazione di essersi persi nello spazio.
"We Come in Peace (and Love)", cioè "Veniamo in Pace (e in Amore)" è la sesta traccia dell'album, ma è anche la frase migliore da dire in un ipotetico incontro con gli alieni per comunicare le nostre intenzioni pacifiche e instaurare un rapporto civile con una razza diversa da quella umana. La canzone fonde reggae e dub con un messaggio di armonia, liberando nell'aria vibrazioni positive che evocano una pacifica convivenza.
L'esplorazione spaziale continua con "Lost in Space", che inizia con strani suoni elettronici, tipici di una navicella aliena. I sintetizzatori, affiancati da un ritmo lento, trasmettono un senso di ricerca e di desiderio. È un brano contemplativo che invita l'ascoltatore a riflettere sul suo viaggio attraverso la vita e il cosmo.
La penultima tappa prima di rientrare alla base è "HAL-LE", una traccia dinamica che fonde elementi di musica elettronica con la musica dub. I ritmi pulsanti della canzone creano un'esperienza davvero coinvolgente e trascinante. Il viaggio spaziale termina con "Rockers", un ritorno alle radici reggae di Zoolook, ma con un tocco moderno. La conclusione ideale per questo album che mixa diverse influenze e che testimonia lo spirito innovativo di questo artista in rampa di lancio.