THE HOUSE FLIES - Glimmer EP

20.01.2023

Gli anni '80 sono stai un periodo particolarmente prolifico per la musica. L'avvento dell'elettronica e delle registrazioni digitali hanno aperto la strada a tantissimi generi e sottogeneri che avrebbero poi influenzato la musica degli anni a venire. Non è raro infatti che anche ai nostri giorni alcune band attingano al linguaggio di alcuni stili che hanno visto la loro maggiore diffusione proprio in quel periodo , riproponendo, anche se riformulate alla luce dei suoni attuali, alcuni procedimenti creativi. 

Le atmosfere della musica goth, new-wave, elettro-dark e punk vengono usate da molti gruppi di oggi come dei canovacci che fungono da spunto per sviluppare idee e tendenze nuove che rimangono comunque connesse a livello emozionale con gli originali prototipi che hanno gettato quel particolare canone estetico.

Gli House Of Flies sono una band costituita da alcuni membri della grunge metal band Murnau (di cui abbiamo già parlato su queste pagine) che propongono in questo side-project un sound cupo e oscuro tributario delle influenze anni '80 di cui abbiamo fatto menzione all'inizio di quest'articolo.

La prima uscita discografica degli House Of Flies è un Ep contenete quattro pezzi intitolato Glimmer, che anticipa un full-lenght di prossima pubblicazione.

Il sound della band è freddo, quasi asettico e sembra voler indagare con chirurgica perizia alcune tra le emozioni umane più cupe come la paura e la follia. L'atmosfera generale dell'Ep è caratterizzata da un serpeggiante senso di allucinata inquietudine.

Il primo brano proposto è Hounds che cattura la nostra attenzione con un tema ossessivo di tastiera che lascia spazio alla voce del cantante che ci appare quasi sussurrata nella sua strascicata ruvidezza. Questa linea vocale ci ricorda alcune interpretazioni spettrali di Marylin Manson. 


L'andamento del brano è lento e cadenzato e ci trascina pesantemente verso la seconda traccia: Sequin. Questo secondo brano ha sonorità più distorte e aperte e rappresenta la fisiologica prosecuzione stilistica dell'apripista, con cui condivide i toni allucinati ed un senso di malessere mentale in divenire.

Il terzo brano della lista è Blue, caratterizzata da un persistente suono di basso secco e tagliente. A differenza delle tracce precedenti questa canzone è permeata da una sinistra poeticità che la avvicina musicalmente alle colonne sonore di Angelo Badalamenti scritte per David Lynch. Il brano che chiude questo interessante Ep si intitola Apple.

Anche in questo brano la preminenza del basso è palpabile nel suo continuo pulsare minimale e preciso che ricorda l'incedere minaccioso di un Golem. In questa traccia è riscontrabile una maggiore attenzione per le armonie che risultano bagnate da un riverbero spettrale che chiude degnamente l'album.