THE CUMBERLAND RIVER PROJECT - After The Rain (feat. Michelle Hoy)
Nella vita di tutte le persone arriva prima o poi un momento di pioggia. Un periodo di incertezza e di sofferenza in cui abbiamo l'impressione che l'universo ci abbia preso di mira e che sia intenzionato a non abbandonarci, esacerbando con insensato sadismo i nostri dolori. Non importa se stiamo attraversando una rottura sentimentale o una serie di sfortunate circostanze.
In quel momento ci sentiamo a terra e le i nostri sforzi per uscire da quel pantano ci sembrano vani. In questo mondo però niente dura per sempre, neanche le cose brutte e sappiamo che dopo la tempesta tutto ci appare più radioso di come lo ricordavamo. Alla notte segue sempre il giorno e noi non dobbiamo smettere mai di cercare la luce alla fine del tunnel.
Le considerazioni in apertura di questo articolo trovano un riscontro nell'ultimo singolo della band The Cumberland River Project, intitolato After The Rain. In questo emozionante brano la band ci canta una storia di resilienza e di speranza che ci aiuta a trovare lo spirito giusto per affrontare i nostri demoni e le avversità che la vita ci mette davanti.
Un delicato tema suonato all'unisono dalla chitarra elettrica ed acustica apre il brano tracciando dalle prime note un sentiero che vediamo estendersi davanti a noi. Il cantato fa il suo ingresso a pochi secondi dall'inizio disegnando una melodia piacevole e appassionata. Il timbro della voce è gentile e pacato e ci accompagna nella prima strofa tenendoci per mano e rassicurandoci.
Il ritornello appare come un raggio di sole, carico di forza. Il basso esegue dei sedicesimi che caricano di emotività questa sezione in cui la voce assume toni più aperti e vitali. Il brano ha un sound in bilico tra la narrazione pop fine anni '80 e le sonorità agrodolci, degli anni '90. L'ambientazione dominante è potente e malinconico allo stesso tempo, ma è possibile scorgere un sentimento pulsante di speranza per il futuro.
L'arrangiamento è molto curato e la produzione cristallina mette in risalto in modo perfettamente equilibrato i vari elementi che emergono chiari dalle trame del pezzo. La seconda strofa viene eseguita da tutta la band che accompagna con vivace vitalità le liriche della canzone enfatizzando gli accenti e i sincopati della voce. Dopo il secondo ritornello c'è uno struggente assolo di sax che ci affascina con il suo timbro pieno e sicuro.
Questo intervento solista ci riconduce al ritornello che si conclude con una piccola variazione armonica che chiude il brano. La canzone ci lascia con la voce che recita l'ultimo verso che suona come una dolce rassicurazione: after the rain the grass is greener, ossia, dopo la pioggia l'erba è più verde.