TAHRIMA - She
Esistono persone che sono in grado di stregarci, facendoci innamorare di loro in un modo a noi sconosciuto prima di quell'incontro Si instaura con quella persona un rapporto di sudditanza emotiva che si traduce in un'ammirazione che rasenta la venerazione. Ai nostri occhi quell'individuo incarna pienamente tutti i canoni della perfezione e ci sentiamo attirati nella sua orbita in modo compulsivo e ossessivo.
Quella persona ha il pieno controllo dei nostri sensi ed ha il potere di farci ridere o piangere. Forse scorgiamo in quella persona tutte le virtù che non possediamo e che vorremmo avere o forse ne siamo attratti per qualcosa che non riusciamo a capire. Anche le cose più belle però nascondono un lato oscuro e pericoloso che è rappresentato dalla nostra completa dipendenza da quella persona.
Le parole che hanno aperto questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo di Tahrima intitolato She. In questo stupendo brano pop la cantante racconta una storia di infatuazione per una persona che esercita su di lei un'influenza totale che la rende completamente succube di quel rapporto.
Il brano si apre con un tema di tastiere che disegna un'ambientazione affascinante ed ambigua. Dopo questa breve introduzione parte la base, lenta e sognante, trainata da un ritmo che sembra fluttuare nel vuoto. La voce di Tharima è calma, simile ad un sussurro, come se la cantante facesse fatica a parlare di questo argomento perché sopraffatta dall'emozione.
Lei è magica, questo primo verso viene ripetuto tre volte come ad indicare un pensiero ossessivo e persistente. Mentre il brano procede veniamo immersi in un'atmosfera rarefatta ed eterea. Il testo della canzone prosegue con una descrizione molto dettagliata delle caratteristiche di questa persona che viene innalzata alla stregua di una divinità, la cui contemplazione provoca smarrimento e paura.
Lei è in grado di dare amore e far piangere ed il pensiero anche remoto di perderla significherebbe la disgrazia più grande. Il sound del brano è affascinante, quasi trascendente e la performance vocale è incredibilmente intensa. Il tempo si ferma spesso lasciando spazio alla voce e alle divagazioni melodiche del pianoforte che intervengono come chiazze di colore a gettare luce ed ombre sul testo della canzone.
Verso la fine del brano appare un verso che spiazza l'ascoltatore. Dopo tutte le parole di ammirazione e di amore che vengono rivolte a questa persona, la cantante ammette la tossicità di questo rapporto. E' come se tutta la canzone fosse stata un avvertimento sui rischi di un rapporto così sbilanciato in cui una delle due persone coinvolte annulla la sua personalità in favore del carattere dominante dell'altra.
Nella nostra interpretazione la canzone non parla affatto di una persona. Se osserviamo la copertina del singolo vediamo la cantante intenta ad accendere una pipa contenente una sostanza stupefacente, non sappiamo se sia meth, crack o altro, ma l'immagine è piuttosto eloquente.
Tutta la canzone potrebbe infatti essere una metafora sull'assunzione di droga e le sensazioni che vengono descritte potrebbero essere gli effetti collaterali di questa pratica: le risate, le lacrime e la paranoia ed il panico al pensiero di trovarsi senza una dose. Questo spiegherebbe l'ambiguità di molti versi che troverebbero sotto questa ottica un senso molto preciso.
Non sappiamo se le nostre affermazioni siano giuste, a noi piace pensare di sì.