STUTTERBOY - Stutterboy II
Alcune relazioni prima di andare definitivamente alla deriva attraversano un periodo di stasi in cui sembra che da un momento all'altro tutto possa capitolare. Ognuna delle persone coinvolte ha ben chiaro che la fine è vicina, ma nonostante tutto, continuano la loro recita per mantenere la calma apparente che vige in quel particolare frangente. Entrambi conoscono i punti deboli dell'altro e all'occorrenza andranno a colpire esattamente lì, dove fa più male.
In questa situazione di stallo in cui si trova la sfortunata coppia, gli attori in gioco recitano una parte, ossia quella del compagno/a amorevole disposto a tutto per il bene dell'altro, ma tutti e due sanno che presto bisognerà abbandonare la nave o sarà troppo tardi.
Le ciniche considerazioni in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo dei Sutterboy intitolato Be Less Emarassing, un brano affascinante e ambiguo che ha attirato la nostra attenzione per la singolarità del suo sound ed il messaggio che vuole recapitare.
Un suono di synth introduce il riff iniziale di chitarra che si sviluppa attraverso un arpeggio che confluisce in una breve ritmica su un accordo. Su questo pattern di ispirazione grunge prende vita il tempo di batteria e basso che dura finché uno stop sancisce la fine del preludio ed il vero inizio del brano. Il cantato si sviluppa su una ritmica funkeggiante che contraddice apparentemente il mood misterioso ed inquieto dell'inizio.
La voce del cantante bassa e calda reinserisce quell'elemento oscuro che ha caratterizzato le prime note del brano conferendo alla traccia una certa ambiguità emotiva.
Il sound del pezzo si muove in bilico tra diverse influenze, dal funky-rock fine anni '70 ad un certo gusto per il dark anni '80, impreziosito da un'impronta intenzionale tipica di un certo indie pop più recente. Il risultato è una canzone piacevolmente contraddittoria che non si adagia su nessuna delle specifiche correnti citate e che sembra muoversi su un binario sonoro esclusivo a cui non tutti sono invitati.
Anche in questo brano il contributo fornito dalle tastiere e dai sintetizzatori è importane per l'economia del pezzo poiché smentisce l'appartenenza ad un genere musicale specifico creando così un'atmosfera eterogenea. Il testo della canzone è criptico, volutamente poco chiaro. Nella nostra interpretazione si tratta di qualcuno che osserva dall'esterno una relazione in cui le due persone coinvolte ingannano sé stesse e l'altro in un gioco pericoloso che avrà brutte conseguenze per entrambi.
Ascoltando questo brano abbiamo l'impressione che la band impieghi alcuni accorgimenti in sede di arrangiamento per pervertire un sound che risulterebbe troppo formale senza di essi. In questo modo la canzone assume un'aria decisamente interessante che è in grado di calamitare l'attenzione dell'ascoltatore in un gioco in cui le regole non sono state sufficientemente comprese dai suoi avventori.