SAID SARA - Same

17.02.2023

Ci sono delle volte in cui proviamo dei sentimenti che non riusciamo ad identificare del tutto. Un determinato avvenimento può toccarci in maniera più o meno significativa, scatenando in noi una qualche reazione. Può succedere però anche di ritrovarsi a pensare a qualcosa che ci ha lasciato una strana sensazione di fastidio di cui non capiamo con esattezza il perché. 

E' un po' come quando all'uscita di un cinema ci interroghiamo sulla visione appena conclusa non riuscendo a stabilire se il film visto ci sia piaciuto o meno. L'improvvisa rottura di una relazione può innescare una serie di emozioni contrastanti tra loro in cui il nostro innato istinto di conservazione interverrà a confondere e sfocare i dettagli più dolorosi. 

Questo fenomeno salvifico ha come rovescio della medaglia il fatto di generare ulteriori tensioni inconsce estremamente difficili da soffocare.

Questo complicato stato d'animo è l'oggetto del brano intitolato Same, ultimo singolo editato dall'artista David Benson anche noto come Said Sara. Il brano in questione è una ballad acustica dai toni scuri che lascia l'ascoltatore perplesso sul vero intento della canzone.

Il pezzo che stiamo ascoltando ha una struttura piuttosto semplice, arricchita da un arrangiamento minimale che enfatizza il criptico messaggio del testo. Nella volontà del suo autore questa canzone parlerebbe della mancanza di qualcuno e di come ci torturiamo ancora di più per reprimere quel fisiologico deficit emozionale. 

Secondo il cantante esiste una sorta di censore interiore che vuole occultare il dolore e le emozioni a sé stesso. In questo modo vengono generate però ulteriori tensioni per cui c'è una parte di noi che fatica per gestire e un'altra che fatica per reprimere. 

Durante la canzone, che si compone principalmente di voce e chitarra, assistiamo a degli interventi di banjo, che risultano freddi, quasi cinici che sembrano stravolgere il senso emotivo del brano, apparendo così in una veste semantica che ricorda la voce dell'inconscio. 


Durante il testo vengono evocate diverse immagini che ruotano intorno ad un determinato stato d'animo senza metterlo mai a fuoco.

Nella nostra interpretazione quello a cui stiamo assistendo in questa canzone è simile a quel processo mentale che in psicoanalisi viene definito Resistenza, ossia il nostro inconscio che si agita perché prossimo ad una rivelazione dolorosa di cui è già a conoscenza, ma che ha deciso di non affrontare.

Nel testo del brano i versi sembrano scaturire da un'involontaria associazione di idee che sembrano girare intorno ad un segreto inquietante, mai esplicitato, in cui la gelosia e la violenza devono aver avuto un pesante ruolo che la mente disconosce in un moto di autoconservazione.