POST DEATH SOUNDTRACK - Veil Lifter

03.05.2024

Se non hai paura di nulla, non temi neanche un salto nell'oscurità dell'ignoto e desideri "sollevare il velo dell'ignoranza", allora sei pronto per "Veil Lifter", un album di 11 tracce che porta la firma dei Post Death Soundtrack, il duo psichedelico doom grunge composto da Jon Ireson e Stephen Moore con sede a Vancouver. Stephen, che si occupa della voce, della chitarra e dei testi, offre potenti e profonde performance musicali, incarnando diversi temi con un mix di ferocia e surrealismo. Jon, al basso e alla chitarra, aggiunge quel tocco psichedelico e affascinante al mix.

"Veil Lifter" è un percorso in un labirinto folle, un'esplorazione audace e senza censure di temi spirituali, malattie mentali e realtà terrificanti. La spiritualità è il tema dominante di tutto l'album, infatti "Veil Lifter" è tratto da una frase ispirata alla filosofia orientale che significa "sollevare il velo dell'ignoranza". Visioni sciamaniche, oscuri paesaggi onirici, la Terra che brucia e un incessante bisogno di conforto portano il protagonista a ritirarsi nelle gelide acque sotterranee prima di affrontare le montagne del rinnovamento e della trasformazione.

Jon ha spiegato che per loro è stato un bel cambiamento abbandonare la produzione elettronica dei loro precedenti dischi, ma hanno deciso di cambiare direzione per sperimentare cose nuove e cimentarsi su terreni a loro sconosciuti, anche per conoscere meglio loro stessi come musicisti e come esseri umani.

L'album si apre con "The Die Is Cast", con un riferimento ai Beatles, anche se siamo molto più vicini al territorio dei Black Sabbath, con la batteria lenta e martellante, i riff di chitarra scoppiettanti e le urla apocalittiche di Moore. Altre perle dell'album sono "Icy Underground" e "Burrowing Down the Spine", esperienze intense e incrollabili con testi profondi che testimoniano il grande talento per la melodia dei Post Death Soundtrack.

Malinconico, distorto e intricato, un tuffo profondo nella coscienza umana attraverso un cupo e avvincente veicolo hardcore e grunge: "Veil Lifter" è l'album per chi vuole conoscere meglio se stesso e svelare il velo dell'ignoranza per conoscere la verità, tra meditabondi e terrificanti riff rock e inconfondibilmente grunge.

Jon ha spiegato che per loro è stato un bel cambiamento abbandonare la produzione elettronica dei loro precedenti dischi, ma hanno deciso di cambiare direzione per sperimentare cose nuove e cimentarsi su terreni a loro sconosciuti, anche per conoscere meglio loro stessi come musicisti e come esseri umani.

L'album si apre con "The Die Is Cast", con un riferimento ai Beatles, anche se siamo molto più vicini al territorio dei Black Sabbath, con la batteria lenta e martellante, i riff di chitarra scoppiettanti e le urla apocalittiche di Moore. Altre perle dell'album sono "Icy Underground" e "Burrowing Down the Spine", esperienze intense e incrollabili con testi profondi che testimoniano il grande talento per la melodia dei Post Death Soundtrack.

Malinconico, distorto e intricato, un tuffo profondo nella coscienza umana attraverso un cupo e avvincente veicolo hardcore e grunge: "Veil Lifter" è l'album per chi vuole conoscere meglio se stesso e svelare il velo dell'ignoranza per conoscere la verità, tra meditabondi e terrificanti riff rock e inconfondibilmente grunge.