POLSKY - Executive Functions
Immaginiamo di essere al volante della nostra auto. Il volume dello stereo è alto e mentre guidiamo cantiamo a squarciagola sopra le note che escono potenti dall'altoparlante. Siamo su una strada sopraelevata e guardandoci intorno vediamo quello che succede attraverso le finestre dei palazzi che si stagliano ai lati delle carreggiate.
Quello che vediamo è assurdo, zombies vestiti di tutto punto che svolgono lavori d'ufficio, coppie di anziani che litigano e che si accoppiano per fare pace e bambini in preda alle convulsioni davanti ai videogames.
In tutto questo sentiamo arrivare dalla strada urla di persone che si innalzano sempre più per prevaricare nella discussione col proprio interlocutore...insomma tutto normale o almeno sarebbe tutto normale se vivessimo nel mondo immaginario creato dalla band Polsky.
L'introduzione di questo articolo riassume sommariamente il contenuto delle canzoni dell'album di debutto della band Polsky intitolato Executive Functions. Sono dodici le canzoni che compongono questa raccolta che si fregia di una produzione cristallina che mette in risalto tutto il talento e l'inventiva della band.
Dopo l'ironica introduzione di Welcome to Pol-sky Corp. ascoltiamo il primo brano intitolato Switchboard Operator. In questa traccia conosciamo il lato più rock della band con un brano serrato e melodico. Il sound di questa traccia si ispira all'indie.-rock di matrice elettronica contemporanea. Synth e chitarre elettriche si fondono alla perfezione in un amalgama sonora dominata da un'eccellente linea vocale.
Rounds è il terzo brano in lista. Un dinamico mid tempo di ispirazione elettro-pop ci trasporta in un'atmosfera funkeggiante che riesce ad essere solare e riflessiva allo stesso tempo. Con 100 Million Ways To Die ci troviamo davanti ad un pezzo spedito dominato da una trascinante linea di basso. Il brano si trasforma presto in un pezzo quasi punk rock in cui però la linea melodica della voce sposta ulteriormente i confini del genere di riferimento rendendo la traccia un'originale miscela di stili.
Culture pur conservando l'approccio tipico della band si orienta su un rock elettronico di ispirazione surf. Ogni strumento del brano fa un eccellente lavoro. La tecnica strumentale della band e del cantante è davvero alta ed è un piacere sentire degli arrangiamenti così curati. Song For The Silver Surfer ci mostra il lato più sentimentale della band. Una ballad profonda sul valore ed il significato della nostra vita e su come non dobbiamo sprecare i nostri giorni su questo pianeta.
Apopalypse Now (Ode To Cracky) è un intermezzo strumentale che sembra voler stemperare temporaneamente i toni. Halcyon Daze è un altro brano dal sound originale che si ispira al rock'n'roll, ma adornato di elettronica e ritmi dance. Il nono pezzo è In Love At The Cinema, una ballad dai toni psichedelici che presenta però tutto il gusto e lo stile della band, dai fantastici cori, all'arrangiamento cesellato alla perfezione.
Proseguiamo con Cupboard Love, un pezzo indie dal tempo sostenuto e dalla ritmica serrata. Il brano ha dei toni aperti e brillanti e presenta il sound asciutto che caratterizza la band. Nimbus Cumulus è un lento dai toni rarefatti e fluttuanti, quasi spaziali. Interessantissima la progressione degli accordi in bilico tra armonie e dissonanze.
Rainbow Road è la traccia che chiude il disco. L'ultimo tassello di questa raccolta è anche uno dei pezzi più originali del disco. A metà strada tra la dance, il pop, il rock anni '60 ed il synth wave moderna.
Questo disco ci ha totalmente conquistato e non possiamo che consigliarne caldamente l'ascolto.