MONKEYRAT - Where's The Peace ft. Ayi Solomon

03.10.2024

Viviamo in un mondo dilaniato dalle guerre e, ovunque ci voltiamo, vediamo scenari apocalittici fatti di conflitti, fame, morte e distruzione. E allora in questo contesto Anna Iachino, cantante italo-canadese dei MonkeyRat, ha scritto una canzone che si intitola "Where's the Peace" che è un vero inno alla pace.

La canzone è un "melting pot" non solo musicale, ma anche culturale. Alla realizzazione del brano hanno infatti partecipato tutti i membri dei MonkeyRat come Arnold Ludvig dalle Isole Faroe al basso, Jens Stoklund dalla Danimarca alla batteria e Alain Apaloo dal Togo alla chitarra, ai quali si è aggiunto come "guest star" il percussionista Ayi Solomon dal Ghana in una vera e propria collisione di culture.

Fin dalle prime note la ricchezza degli arrangiamenti cattura l'attenzione, immergendo l'ascoltatore in un universo musicale accattivante, dove groove e ritmi si mescolano per trasmettere un messaggio universale di pace tramite la voce potente e carismatica di Anna Iachino. La qualità produttiva, attenta e precisa, consente ad ogni strumento di esprimersi pienamente e di apportare qualcosa di nuovo, creando una trama sonora densa e sottile allo stesso tempo.

Anna, che per questo lavoro si è un po' allontanata dal suo genere per esplorare nuovi sound che mescolano brillantemente funk, punk e influenze africane, ha unito la musica occidentale con quella africana, ottenendo come risultato finale un suono universale e accattivante. Questa canzone, che si chiede "dov'è la pace", diffonde un senso di unità tra tutti i popoli di ogni colore, lingua, etnia e professione religiosa, per mandare un messaggio di pace a mondo. La musica è transgenerazionale poiché è per tutti, giovani e meno giovani. Del resto la cosa migliore della musica è che, quando è bella, piace indistintamente a tutte le età.

La stessa Anna ha spiegato che "Where's the Peace" è nata dal desiderio di diffondere un messaggio di pace e di unità capace di andare oltre i confini, le culture e le generazioni. Il brano ricorda a tutti che la pace è un bisogno universale che trascende le differenze e che tutti nel nostro piccolo dobbiamo fare qualcosa per perseguirla.

In questo pezzo, potente e introspettivo, ogni membro del gruppo aggiunge un contributo personale alla canzone, che invita le persone di tutto il mondo a celebrare legami comuni che uniscono, indipendentemente dalla loro provenienza.

Durante la canzone si sentono di tanto in tanto le risate dei bambini, un simbolo di tranquillità e innocenza, che fanno da colonna sonora ad un mondo di pace, serenità e fratellanza. Quelle risate che si sentono sempre meno purtroppo in un mondo devastato dalle guerre, ma che devono tornare a rimbombare negli angoli di tutto il globo e che è possibile sentire solo in un contesto pacifico. L'inserimento delle risate innocenti dei bambini portano ad un ulteriore livello emotivo, evidenziando l'importanza di proteggere il futuro per le generazioni a venire.

Le risate dei piccoli devono essere un potente promemoria che la pace non è un optional, ma è una necessità per costruire un mondo di domani migliore per i nostri figli, i nostri nipoti e tutti i bambini di oggi che saranno gli adulti di domani.