MDK FLA - The Unintended Consequences Of TimeTravel
La natura è un'entità dotata di un proprio sistema di equilibri che può scatenarsi in maniera devastante senza tenere conto delle forme di vita che vengono distrutte. Gli eventi catastrofici naturali sono nostri nemici dalla notte dei tempi e l'uomo ha sempre avuto a che fare con terremoti, inondazioni, uragani e tempeste.
Se è vero che in parte l'uomo è responsabile di alcuni di loro per via dell'inquinamento e di altre sconsiderate azioni, è anche vero che molti fenomeni sono spontanei e alcune zone del pianeta sono più soggette di altre a tali manifestazioni. L'uragano Ian che ha colpito gli Stati Uniti ha portato a gravi conseguenze in termini di danni e di vittime.
L'artista MDK FLA è tra le sfortunate persone che hanno perso tutto a causa di questo tremendo evento naturale, la sua casa e quello che possedeva sono spariti. Prima che l'uragano si abbattesse con tutta la sua furia, il musicista stava lavorando al suo ultimo album intitolato The Unintended Consequences Of Time Travel. Sfidando la sorte ed il destino l'artista riesce a portare a termine il suo progetto nonostante i danni subiti, sia materiali che psicologici, consegnandoci un disco strepitoso.
Oltre a testimoniare l'incredibile resilienza dell'artista, questo album ci mostra il talento di un musicista che padroneggia con assoluta facilità un'enorme quantità di generi e di stili. Il tessuto musicale di questo disco attinge a varie forme espressive che vanno dal rock all'elettronica, passando per il funky e sonorità sperimentali. Dieci brani di intensa musica che ci consegnano un artista completo ed innamorato del suo lavoro.
La traccia che apre il disco è Enough ed è un brano elettro rock dai toni molto accesi che presenta melodie orientaleggianti ed una sezione cantata in scream che avvicina le sonorità del pezzo all'industrial alla Trent Reznor.
Il secondo pezzo Ancestor Worship si presenta attraverso un tessuto sonoro più incline all'elettronica, ma caratterizzato anch'esso da una sotto trama esotica. Con Not Done With You ci troviamo davanti ad una fusione tra il il funk e la musica elettronica che produce un effetto di dinamica motricità.
Devastation è una sorta di ballad elettro-pop in chiave Hip-Hop in cui fanno capolino echi dance di ispirazioni primi anni 2000. Savage attinge nuovamente al repertorio linguistico elettronico , ma presenta elementi sperimentali nei suoni dei synth che aggiornano il sound e lo trasportano su lidi musicali contemporanei più freschi e brillanti.
La sesta traccia è John Titor, ispirata dalla figura nota agli internauti che lo conoscono come presunto viaggiatore del tempo. Il brano è un'interessante pezzo soft rock con influenze Blues che può ricordare alcuni brani dei Musi per l'impronta futuristica dei suoni. Questo è sicuramente il brano più anticonvenzionale del disco sia nella struttura che nelle sonorità.
La settima canzone è la versione strumentale del brano StarForm che in questa nuova veste porta in primo piano le sue sonorità elettroniche in cui possiamo apprezzare la fantasiosa scelta dei suoni e dei ritmi che ne costituiscono il tappeto musicale.
Unabated ci ripropone il lato più rock e selvaggio di questo artista che in questo brano utilizza riff di derivazione alternative-rock, miscelandoli con groove metal ed elementi Hip-Hop. La traccia numero nove è Vamp che presenta elementi Ambient mescolati a sonorità semi-acustiche mutuate dal rock-alternative metà anni '90.
Il brano che chiude l'album è Not Done With You- Extended Version che funge da chiusura del cerchio per questo complesso e innovativo disco che ha il pregio di riflettere tutte le sfaccettature di una personalità artistica dalla vena creativa molto prolifica e fantasiosa.