LOVE GHOST - Payback

06.07.2023

A volte nella nostra mente si insinua un pensiero ricorrente che diventa ossessione. Dopo una rottura sentimentale, che non abbiamo deciso noi, ci sentiamo assalire da una violenta volontà di rivalsa e cerchiamo qualcosa che possa mettere la parola fine a tutta quella sofferenza, ma che allo stesso tempo ci riabiliti ai nostri stessi occhi per i quali siamo soltanto dei falliti. A intervalli regolari quell'idea si riaffaccia e noi cerchiamo di elaborarla. 

Ormai lo abbiamo fatto mille volte, eppure ogni volta è come la prima. Esaminiamo tutti gli aspetti con un ansia morbosa in cui fantastichiamo su cosa dire e cosa fare consapevoli che non succederà mai niente. L'unico rifugio da quella persistente condizione di malessere sono sostanze in grado di stordirci e allora ci tuffiamo di testa nel nostro inferno personale sperando di non riemergere mai più.

L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultimo singolo dei Love Ghost intitolato Payback. Il brano è stato realizzato in collaborazione con il produttore svedese Tim Skold noto per le sue partnership eccellenti come Marilyn Manson, Shotgun Messiah, KMKDM ed altri. La traccia si presenta come un cupo brano a cavallo tra grunge, metal ed emo.

Il brano inizia con un arpeggio di chitarra ipnotico che crea fin dalle prime note un'atmosfera di disagio ed ossessione. La voce del cantante entra presto in azione eseguendo una linea vocale sincopata che asseconda le note della chitarra. Lentamente gli altri elementi si aggiungono e vanno a costruire un lungo bridge che ci conduce al ritornello. Questa sezione presenta degli accordi dissonanti e acidi che ci fanno tornare in mente alcuni passaggi degli Alice In Chains.

L'arrangiamento risulta perfetto nella sua semplicità e la scelta dei suoni enfatizza il clima di rabbia e rancore che serpeggia in modo latente tra le liriche del brano. Il sound di questo brano è potente e allo stesso tempo intimo e e riflessivo. La canzone parla di vendetta e di redenzione in una storia d'amore che è naufragata in modo turbolento. Il sentimento alla base di questo testo è ambiguo, riusciamo a percepire la frustrazione e la malinconia che porta all'autodistruzione come unica soluzione.

Nessuno sembra davvero destinato a salvarsi in questa canzone. Anche il video promozionale che accompagna questa uscita va in questa direzione. Nelle immagini della clip vediamo alternarsi una fotografia livida in contrapposizione ad una visuale in soggettiva che mostra una visione distorta e confusa degli eventi,, come la ricostruzione di ricordi sfuocati di una notte ad alto tasso di gradazione alcolica.

In definitiva un altro centro messo a segno dalla band, assolutamente consigliato!