KELSIE KIMBERLIN - Another Chance To Live Again
Qualsiasi guerra che viene combattuta produce molto più che un numero considerevole di morti. Quando le armi tacciono e ci si guarda intorno, quello che si vede è la tremenda devastazione che il conflitto ha lasciato. Morte e desolazione non solo intorno a noi, ma anche e soprattutto dentro di noi.
I luoghi che un tempo erano punti di aggregazione della comunità ora non esistono più e alle gioiose voce della gente si è sostituito un silenzio agghiacciante. Il ricordo delle persone scomparse ci tormenterà per tutta la vita e noi vorremo soltanto avere un modo per riportarle indietro. Purtroppo chi rimane in vita deve fare ogni giorno i conti con una sofferenza insensata che non scomparirà mai.
Le drammatiche parole in apertura di questo articolo sono ispirate alla musica e al testo dell'ultimo singolo di Kelsie Kimberlin intitolato Another Chance To Live Again. L'artista ucraina-americana dedica questa toccante canzone alla popolazione dell'Ucraina e al grande senso di perdita e di dolore che hanno provato quelle persone dopo gli attacchi subiti a partire dal 2014.
Abbiamo già avuto modo di parlare di Kelsie Kimberlin su queste pagine per il suo impegno in prima persona verso popolo ucraino, sia con il suo precedente singolo Armageddon che per la sua fondazione a favore della ricostruzione dei territori devastati dal conflitto.
Se Armageddon era un canto di battaglia che incoraggiava alla lotta e alla resistenza, Another Chance To Live Again è una canzone che ci parla delle conseguenze della guerra. La devastazione di un paese, i morti, e quell'opprimente sofferenza e senso di colpa che inevitabilmente tortura chi è sopravvissuto.
In questo struggente brano l'artista americana esplora il senso di perdita facendo riferimenti espliciti anche a temi religiosi e spirituali attraverso un linguaggio empatico e di profondo rispetto per chi non c'è più.
Il brano si apre con la voce di Kelsie che intona una melodia triste e malinconico che induce ad uno stato emotivo di raccoglimento. Le note di un organo sostengono un coro solenne che procede mentre atmosfera si arricchisce di archi e pianoforte.
Con il ritornello si aggiunge il resto della band che porta avanti un ritmo lento simile a quello di una processione religiosa. Anche le parole della cantante si ispirano al linguaggio liturgico mantenendo una rispettosa sacralità del ricordo. L'interpretazione vocale di Kelsie è meravigliosa e la sua incantevole voce riesce a smuovere senza sforzo la nostra coscienza che si unisce al dolore per quella ferita che nessuno potrà mai sanare.
Il brano procede con la sua cadenza lenta e maestosa fino alla fine della traccia in cui ascoltiamo risuonare ad oltranza le note del ritornello finché un dolce accordo di chitarra non chiude religiosamente la canzone.
Un brano incredibilmente profondo e toccante che ci ricorda dolorosamente cosa comporta la violenza e la guerra.