IN SEARCH OF - Alice And The Wonderland
Alice nel paese delle meraviglie è un famoso romanzo scritto da Lewis Carrol nel 1865. Tra le favole più famose di sempre, il racconto è stato oggetto di numerose trasposizioni cinematografiche e televisive entrando di diritto nella cultura di massa e ispirando una copiosa schiera di musicisti che si sono cimentati con le parole di Carrol. Da Piero Pelù a Marilyn Manson, passando per i Jefferson Airplane, sono innumerevoli le citazioni ed i riferimenti a questo ambiguo e misterioso libro.
La ricca simbologia contenuta in quello che viene definito tra i migliori esempi del genere letterario nonsense ha spinto gli studiosi ad elaborare varie teorie tra cui spiccano le interpretazioni psicoanalitiche dei personaggi e degli avvenimenti narrati. Tra accuse di pedofilia nei confronti dell'autore a presunti riferimenti alla droga nascosti nella trama del romanzo, Alice nel paese delle meraviglie continua ad ispirare artisti anche ai nostri giorni.
Il duo di musicisti In Search Of costituito da Michael Raitzin e sua figlia Michelle Ray è solo l'ultimo esempio di una band che ha subìto la fascinazione per questo complesso romanzo registrando un album di tredici tracce intitolato semplicemente Alice In Wonderland.
Con un'operazione complessa e variegata il duo ci consegna un album che ripercorre le tappe principali del libro di Carrol e lo fa usando un linguaggio musicale a cavallo tra il rock, l'heavy metal, il progressive-rock, il musical ed il pop.
Il primo pezzo si intitola Intro ed ha il compito di farci calare nel mood giusto per compenetrare la narrazione musicale che seguirà. Un'apertura che ricorda il mondo delle colonne sonore con archi e fiati che vengono raggiunti da una voce narrante. Il pezzo vira al metal con tanto di batteria cavalcante e chitarra elettrica virtuosa che soleggia.
Il disco è permeato da un certa aura di epicità tipica del power metal nord europeo, ma in realtà sono molte le declinazioni del rock che vengono impiegate nella tessitura dell'album. Ambush per esempio mostra un arrangiamento che ricorda la musica dei Muse per quello che riguarda la scelta dei suoni e l'uso delle voci. La successiva Alice invece si ispira alla musica latina ed al flamenco.
Non mancano i riferimenti alla musica elettronica come in Tea Party che mescola sapientemente synth e metal moderno. Anche nei pezzi più squisitamente heavy non manca mai una componente recitativa che ci fa immaginare questo disco eseguito in un teatro come una Opera rock post-moderna. The Red Queen è un ottimo esempio del recitativo cantato di cui parlavamo.
L'atmosfera e l'interpretazione dei due cantanti riflette in pieno il clima di surrealità che domina l'opera di Carrol manifestandosi attraverso delle iperboli espressive a volte volutamente sopra le righe. Le melodie fondono alla perfezione l'energia del rock-metal alle dinamiche del musical come in una versione estrema del Jesus Christ Superstar.
Il pezzo che chiude l'album è Farwell in cui la protagonista femminile si congeda dalle creature antropomorfe conosciute in quel viaggio poiché come recita nei primi versi della canzone ha assolto al suo compito. Il brano si chiude con un progressivo rallentamento del tempo in cui sentiamo la ragazza salutare prima della sua partenza.
Un album di enorme interesse che ci piacerebbe ascoltare dal vivo in una grande arena!