HANGTIME - Lights Out

25.06.2023

Dopo una lunga giornata passata in ufficio Jack torna nell'appartamento in cui vive solo. In casa c'è un disordine totale, abiti lasciati in terra, bottiglie di superalcolici tra i cuscini del divano e sul tavolo i piatti della sera precedente. Va in camera da letto e si butta su quel materasso bitorzoluto che gli impedisce di dormire comodamente. Chiude gli occhi e sente arrivare dalla strada il suono ovattato di un locale in cui fanno serate di musica elettronica. 

E' stanchissimo, ma non riesce a resistere al richiamo di quei beat selvaggi che hanno contraddistinto le sue notti fino a qualche anno prima. Si cambia ed esce velocemente di casa. Mentre si avvicina al locale sente il suo cuore battere sempre più forte, è emozionato, ma si fa coraggio e si butta tra la mischia di gente di ogni tipo che balla in maniera isterica, come se anche loro volessero esorcizzare il grigiore delle loro vite.

L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultimo EP del duo artistico Hangtime. Il disco si intitola Lights Out ed è composto da tre brani ad alta gradazione adrenalinica che ci trascinano con forza in un viaggio sonoro attraverso le nuove frontiere della musica elettronica.

Con questa ultima uscita gli Hangtime mettono in mostra la loro capacità di rinnovarsi spostandosi ancora più avanti nella propria ricerca sonora. Da un punto di vista della produzione l'EP è ineccepibile, i suoni appaiono grossi e definiti facendo emergere sia i bassi pulsanti che i synth che dominano le tracce. Quello che maggiormente colpisce di questo lavoro però è proprio la qualità dei brani. C'è molta sperimentazione in questo disco.

Partendo dalle più moderne concezioni di musica elettronica la band mette in scena la sua personale visione artistica confezionando un album incredibilmente profondo e multistrato. Le tracce differiscono notevolmente tra loro sia in termini di stile che di genere pur mantenendo costante un'impronta unica che è il marchio di fabbrica del duo.

Pwn-age è il pezzo che apre l'album. Un ritmo nervoso e frenetico ci introduce in un'atmosfera ossessiva in cui suoni futuristici si alternano e si sovrappongono. Sono davvero molti gli strati che compongono il tappeto sonoro del pezzo, suoni che appaiono e scompaiono per poi tornare arricchiti da percussioni addizionali e nuove tastiere.

Lights Out possiede un mood completamente diverso che sembra ispirarsi all'industrial. In questo episodio c'è una linea vocale disturbante e allucinata. Il pezzo ha un groove notevole che viene enfatizzato da rumori di sottofondo. Il tempo del brano cambia molte volte, passando dalla frenesia della jungle a rallentamenti claustrofobici di grande imapatto.

Imadeit è la traccia che chiude il trittico. Il pezzo si apre con un tempo lento e deciso in cui delle voci si esibiscono in versi simili a quelli dei bambini. Anche in questo brano ci colpisce l'imponenza dei suoni, soprattutto delle percussioni e del basso che sembrano scavarci dentro con forza. Il suono è cupo, inquietante, profondo ed intenso. C'è un certo dinamismo nelle ritmo del brano che si arricchisce di elementi mano a mano che la traccia prosegue. Il sound della traccia è apocalittico e chiude in maniera eccellente un album che si avvicina più ad un opera d'arte concettuale che ad un disco tradizionale.

Assolutamente consigliato per gli appassionati di musica elettronica avanguardista.