GREG BOUNCE - Thank U
Chi non ha mai vissuto un periodo di malattia o di profonda disperazione difficilmente potrà capire lo stato d'animo che pervade la persona interessata da questo fenomeno. Siamo abituati a vivere la nostra vita in maniera abbastanza regolare, facendo ogni giorno più o meno le stesse cose senza che niente di particolare ce lo impedisca.
Il nostro stato di salute mentale e fisico, anche se non perfetto, non ci crea problemi particolari e diamo per scontato e normale che sia così. Quando abbiamo mal di testa o un altro dolore ci sentiamo infastiditi e sfortunati, ma appena prendiamo un'aspirina o altro torniamo allo stato originale, dimenticandoci in fretta di quella parentesi fastidiosa.
C'è chi dice infatti che il mal di testa è come i buoni propositi, ce ne dimentichiamo appena passa il dolore.
Il momento di crisi è passato e possiamo tornare a lamentarci delle altre cose, inconsciamente accettate, che ci infastidiscono quotidianamente.
Non tutti i dolori però sono uguali, un mal di testa o un dolore muscolare possono facilmente essere superati, ma quando la ferita non è del corpo, ma nella nostra mente o nell'anima, ecco allora che una pasticca non può essere di grande aiuto. In quel caso non si sa cosa fare, come agire affinché quel pensiero o quell'ostacolo spariscano.
La canzone di Greg Bounce intitolata Thank U, suo ultimo singolo, riesce ad esprimere quel senso di sollievo e ritrovata pace che si prova quando una situazione finalmente viene risolta o quando una certa costrizione mentale finalmente ti abbandona dopo un lungo periodo di sofferenza che ti aveva atterrito.
L'arista inglese scrive questo pezzo e l'album di imminente uscita, dopo un blocco creativo che lo aveva immobilizzato. Chi non scrive o compone musica o comunque faccia dell'arte non ha la minima idea di cosa significhi sentirsi vuoti ed incapaci di esprimersi. Si ha il terrore di aver perso un dono e il senso di sconforto può essere enorme, rendendo ancora più difficile uscirne.
In questo brano viene descritto attraverso suoni eterei e ritmi soffusi quel senso di gratitudine nei confronti dell'universo o di Dio per essere riusciti a liberarci dei ceppi che ci opprimevano, per una ritrovata ispirazione. Il testo della canzone è abbastanza scarno, poche frasi simboliche che interrompono ad intermittenza il mantra "sto dicendo grazie" ripetuto con la stessa veemenza di una supplica all'onnipotente.
Questi pochi elementi messi insieme riescono a dare un'idea molto forte del sentimento provato dall'artista ed il conseguente stato di gioia interiore provato una volta che il pesante velo sopra di lui si è dissolto facendolo tornare in uno stato di grazia.