CLAIRE BIGLEY - Embodiment (duet)
La musica ha in sé la capacità di poter ispirare sentimenti specifici attraverso la commistione di note e suoni particolari. Quando guardiamo un film o un documentario il commento sonoro alle immagini è solitamente pertinente alla natura delle scene che si svolgono. In ragione di questa considerazione avremmo una musica triste su immagini di un certo tipo e una allegra se il soggetto della scena richiama una situazione di gioia.
Allo stesso modo potremmo avere una reazione ancora diversa qualora venisse usato un tipo di musica che cozzi fortemente con quello che stiamo vedendo al fine di suscitare un'emozione per contrasto.
In parole povere la musica ci consente di influenzare il nostro sentire attraverso un meccanismo che inganna il cervello. Sono stati fatti studi specifici sui poteri terapeutici della musica e l'applicazione di determinate composizioni possono sortire effetti benefici negli individui come la conciliazione del sonno e l'induzione di uno stato di relax correlato all'ascolto di particolari intervalli ed armonie.
Claire Bigley e Jami Sieber sono due musicisti che hanno recentemente rilasciato un singolo intitolato Embodiment (duet) che possiamo tradurre con incarnazione o personificazione. Il brano è una composizione per pianoforte e violoncello che nella volontà espressa dal duo vuole creare un'atmosfera rilassate in grado di ispirare le persone, invitandole a fare un profondo tuffo all'interno di loro stessi.
Il duetto che questa coppia di artisti ci propone è costituito da un tema eseguito dal violoncello a cui risponde il pianoforte con una sorta di contro melodia che va a riempire gli spazi vuoti tra le note. Il tema portante si congiunge e coincide in alcune parti della composizione creando un effetto di vibrante armonia. In altri punti invece questo romantico dialogo tra i due strumenti diventa complementare anche in relazione all'altezza delle note eseguite.
Nella prima parte del brano il violoncello ha ruolo più predominante. Verso la metà della durata del brano i ruoli si invertono ed il pianoforte comincia a sostituirsi al suo partner che si orienta sulle note basse e lunghe fungendo da pedale. La scelta delle note ed il tempo stesso con cui sono eseguite sono mirate a stimolare nell'ascoltatore determinate sensazioni.
Queste melodie sembrano voler nutrire il nostro spirito inducendolo in uno stato meditativo in cui riflettere. In questa ottica New Age il brano qui presentato assume una valenza quasi terapeutica che combacia con lo scopo dichiarato da Claire Bigley che palesa la sua volontà di creare musica con l'intenzione di calmare ed alimentare lo spirito dell'ascoltatore.