CHARLIE DIAMOND - New York's Been Good To Me
Chi ha avuto la fortuna di viaggiare molto sa perfettamente che le città visitate non sono soltanto dei luoghi fatti di strade e palazzi. Agli occhi del viaggiatore quei posti assumono le fattezze di persone ed ognuna di loro ha le sue peculiarità ed un proprio carattere, pregi e difetti. Alcuni di questi luoghi possono essere rudi ed inospitali e altri invece caldi e accoglienti.
Il ricordo che conserviamo di un posto è condizionato quindi da quanto ci ha offerto quella città e dal legame che siamo riusciti ad instaurare con essa. Se una città è stata buona con noi avremo sempre piacere di tornarci proprio come si fa visita ad un vecchio amico con cui abbiamo condiviso una parte piacevole della nostra vita.
Le considerazioni che hanno aperto questo articolo sono ispirate all'ultimo singolo di Charlie Diamond intitolato non a caso New York's Been Good To Me. In questo affascinante brano country blues l'artista originario del Connecticut ci racconta delle sua esperienza nella Grande Mela e di come quella città, nota per la sua durezza, lo ha accolto facendolo sentire a casa.
Quello che Charlie ci offre con questa canzone è una piccola fetta della sua esperienza di vita che ci viene raccontata attraverso la sua narrazione intima sostenuta quasi esclusivamente dalla sua viva voce e dalle note della chitarra acustica. L'impianto del pezzo è decisamente minimale, chitarra, voce e armonica, a dimostrazione del fatto che per raccontare una storia non è necessaria un'orchestra, ma basta quello che abbiamo nel cuore.
Il brano è stato registrato di notte con un Macbook e in un solo take. Queste condizioni rendono il pezzo incredibilmente spontaneo e sincero, catturando l'impressione di un momento che rimane così cristallizzato nel tempo come una preziosa fotografia.
Il romantico suono di un'armonica apre il brano creando fin da subito un'atmosfera intima e confidenziale. La chitarra acustica accompagna rispettosamente quelle note che aprono la strada al cantato. La voce di Charlie è ruvida e appassionata e si dispiega senza sovrastrutture formali.
Il sound del pezzo ci ricorda il bluegrass degli anni '60 e quel tipo di narrazione schietta di artisti come Bob Dylan. Quello che ci colpisce in questo brano è la naturalezza con cui viene interpretato. Il binomio chitarra voce mette in risalto l'essenza del brano, quel senso di libertà che si prova quando si viaggia in solitaria e si può decidere di andare dove si vuole perché non ci sono vincoli o limitazioni esterne a condizionarci. Si va dove ci porta la strada e ci fermeremo in un posto soltanto finché avremo voglia di rimanere lì.
Un brano caldo ed accogliente come la casa di un nostro caro amico.