CANARY COMPLEX - The Tragic Dance Of Dying Leaves
Gli anni '60 dell'Ottocento videro la nascita della corrente artistica detta Impressionismo. Le caratteristiche della pittura impressionista erano i contrasti di luce e ombra, i colori forti e vividi che avrebbero fissato sulla tela le sensazioni visive dell'artista davanti al suo soggetto. I pittori impressionisti dipingevano soprattutto all'aria aperta ed il rapido cambio di luce durante le ore li portava a dipingere in fretta.
Quello che rimane sulla tela è dunque l'impressione colta quasi sul momento, come la fotografia di un ricordo in cui le forme appaiono sfumate, quasi abbozzate. Nella ricerca di un effetto di istantaneità e di movimento i pittori cercavano di trascrivere su tela i cambiamenti di luce durante il giorno o le stagioni rendendo il loro stile simile alla crescente diffusione della fotografia.
Le suggestioni visive degli impressionisti hanno ispirato le atmosfere e le canzoni che compongono il disco The Tragic Dance Of Dying Leaves, ultimo album di Canary Complex. Il disco contiene otto canzoni che si muovo in contesto sonoro che abbraccia vari stili, dal post-punk al rock alternativo, dalla musica elettronica anni '80 alle canzoni francesi.
La canzone che apre l'album è Eden, una traccia di indie-rock caratterizzata da un sound vagamente retrò che conferisce al brano un leggero senso di malinconia. Il veloce tempo del brano viene assecondato dall'agile lavoro della voce che si esprime attraverso il registro naturale ed il falsetto. Il secondo brano è Golden Gate. Delle chitarre acustiche sostengono la baritonale voce del cantante prima che il pezzo si trasformi un sostenuto brano di post-punk dal grande impatto.
Con Song Of The Healing ci troviamo davanti ad un brano acustico che si configura come una ballad indie-rock in cui il suono sembra oscillare in un flusso intermittente di emozioni. E' possibile apprezzare le stile dell'artista sia nei momenti più rock che negli episodi acustici come la successiva The Endless in cui il cantante offre un'interpretazione vocale molto intensa mettendo in evidenza un grande eclettismo espressivo.
Su For Evergreen torniamo ad un brano squisitamente indie-rock con un tempo sostenuto e chitarre sognanti. Tutti i brani del disco posseggono una struttura originale che coglie i vari momenti dell'ispirazione del cantante. Bel Esprit è una ballad rock che riesce ad essere sia ondeggiante che spigolosa, mentre la successiva Parasol (Deep Sky) mette in evidenza una ricerca sonora molto raffinata che si traduce in un brano complesso sia dal punto di vista degli arrangiamenti che in termini di scrittura. Il brano che chiude questa originale ed ispirata raccolta è The Alchemist, una canzone che attinge al linguaggio sensuale e romantico della bossa-nova.
Con questo disco l'artista riesce pienamente nel suo intento di creare un'opera d'arte impressionista in grado di coinvolgere a più livelli l'ascoltatore che rimane affascinato dalle intense pennellate sonore del suo autore che rimangono impresse nella mente come preziosi ricordi.