BLIND MAN'S DAUGHTER - Mirage Harmer
Esiste un'età per sognare e un'età in cui finalmente si riescono a vedere le cose per quello che sono. Quando si è giovani è normale credere in valori come l'amicizia, la giustizia e le istituzioni, ma man mano che si cresce e si fa esperienza vedremo inesorabilmente queste certezze smentite dagli eventi e dalle circostanze. Con questo non vogliamo affermare che non esista nulla di buono a questo mondo, ma è innegabile che più si invecchia e più ci si rende conto di quanto siano rare le brave persone e di come tutto il sistema su cui si basa la società sia profondamente corrotto e disfunzionale. Arriva quindi un momento in cui la percezione che abbiamo della realtà viene messa in discussione da una nuova e spietata prospettiva che ci svela il vero volto delle cose. A volte questa rivelazione può riguardare anche e soprattutto noi stessi.
Le considerazioni che hanno aperto questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo singolo della band Blind Man's Daughter intitolato Mirage Harmer, uno strepitoso brano progressive metal che ci parla delle illusioni che ci creiamo sulla vita e su chi ci sta intorno.
Il sound di questo brano è fresco e vitale, incentrato sia sul lirismo della voce e degli strumenti che sulla sezione ritmica che si presenta complessa e ricercata. La traccia si apre con una breve introduzione di synth che depista l'ascoltatore con una melodia allegra eseguita con un ritmo latineggiante.
In linea con il concetto delle illusioni che si infrangono di cui parla il testo la nostra aspettativa sul brano viene tradita dal proseguo della canzone. Un tempo sincopato ed incalzante prende il sopravvento mentre la voce interpretante esegue una melodia struggente ed accattivante.
La batteria che accompagna la musica è molto dinamica, non si limita a tenere il tempo, ma si produce in un costante dialogo di cassa e rullante. Le chitarre eseguono fraseggi evocativi, quasi mistici che esulano dal ritmo muovendosi indipendenti dalle le note del cantato e dagli accenti ritmici e aderendo al tessuto sonoro solo in determinati e ragionati episodi. Intorno al primo minuto abbiamo uno switch di tempo che porta ad una sezione in cui assistiamo a variazioni di tempo e di tonalità che continuano a cambiare in modo programmatico secondo i canoni del progressive metal.
C'è una grande preparazione tecnica che coinvolge tutti gli strumentisti all'opera su questa traccia. Il brano non si adagia ovviamente sui canoni della forma canzone tradizionale, scegliendo di fatto un linguaggio più complesso che si traduce in flusso di idee e impressioni simile ad una conversazione edotta o ad un brain-storming. Su queste suggestioni dal gusto apocalittico il brano giunge a conclusione chiudendo la traccia su una lunga nota della voce che ci accompagna nell'oblio.
Davvero una traccia ottimamente costruita e perfettamente interpretata, assolutamente consigliato l'ascolto!