9 O'CLOCK NASTY - Existential Dread

17.09.2022

Quanti di noi hanno visto la saga di Jurassic Park? Ecco, oggi non siamo qui per parlare di preistoria (tutt'altro). Avete presente il professor Ian Malcolm, l'eccentrico matematico chiamato su Isla Nublar per dare la sua opinione sulle previsioni nei confronti del futuro del parco? 

Ecco, Malcolm spiega il concetto di caos in una maniera molto potente e chiara: se rimango immobile e le condizioni dell'aria intorno a me non variano, posso far cadere due goccioline d'acqua sulla mia mano e so già con assoluta certezza che le gocce non prenderanno la stessa direzione. 

Non importa quanto siamo certi che una cosa andrà in maniera chiara e lineare perché ne controlliamo il sistema e le variabili: siamo governati dal caos e il caos può generare grande distruzione. O grande bellezza.

Proprio di caos vogliamo parlare oggi: quello mastodontico e spettacolare prodotto dall'unione di due band talentuose e scoppiettanti. Sì, perché I Am The Unicorn Head e 9 o'clock Nasty si sono uniti per creare qualcosa che con le leggi del caos e della bellezza generata dal caos ha molto in comune. 

Il duo transatlantico che veste teste di cavallo e i maestri del garage punk hanno deciso di unire le forze e la pazzia creativa per produrre il primo singolo insieme: "Existential Dread".

In "Existential Dread" incappiamo in un mix veramente unico, che non assomiglia a niente di già sentito ma prende tutto il meglio di ciò che abbiamo già amato. La linea di basso è tanto calda da sembrare infuocata (e un po' infernale), il ritmo della batteria è grintoso e incalzante, la melodia del sassofono farebbe risorgere i morti. 


Gli I Am The Unicorn Head mettono sul piatto i loro i testi esistenziali e profondi con una dolcezza di sottofondo che emerge chiaramente, com'è nel loro stile. I 9 o'clock Nasty riescono a fare da sfondo senza scomparire, anzi, con una presenza consistente che mette perfettamente in scena tutta la loro esperienza e maestria.

Voci armonizzate, canti eterei che rimpallano dubbi esistenziali e reciproche risposte (o almeno le cercano), piccoli assoli di chitarra scintillanti, un ritmo inarrestabile che sembra procedere verso l'infinito con un tocco di grunge. Questa collaborazione è la perfetta metafora del caos perché nasce con premesse e storie che avrebbero potuto portare in ogni direzione e alla fine sono esplose nella perfezione.

È punk, alternative, rock; lo è tutto insieme e ha voglia di gridare e farsi sentire. Come deve essere per ogni prodotto del caos che si rispetti. È qui per farsi ammirare da noi, per farsi riascoltare e mostrarci tutta la sua bellezza su più livelli interpretativi. 

Una cosa è certa: questa canzone farà parlare di sé e sarà esplosiva. Entrambe le band hanno lavorato duramente tutto l'anno, e in un certo senso questa collaborazione segna un momento di pausa per entrambe per prendere un respiro forte prima che inizi il prossimo assalto.

This is real art. Play it, enjoy it, love it and share it with the world.